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L’app che racconta i monumenti

La storia di una città passa (anche) attraverso i suoi monumenti. Un patrimonio che ne racconta l’identità: monumenti e opere d’arte sono tracce lasciate da uomini che hanno saputo leggere il loro tempo e tradurlo in un simbolo di solenne bellezza. Ma sappiamo sempre leggere questi simboli?

Personalmente io no. Non sempre riesco a riconoscere con facilità i diversi linguaggi stilistici che aiutano a collocare l’opera nel suo periodo storico; tanto meno mi riesce facile ricordare i fatti storici che hanno influenzato quella creazione, quello stile, la sua collocazione nel tempo e nello spazio. Soprattutto non ho sempre una guida a portata di mano o la voglia di mettermi a cercare sul web una spiegazione del monumento o dell’opera che sto osservando. Non è solo questione di curiosità: vivere un luogo significa saperlo comprendere, riconoscere.

Per risolvere questo problema è nata una nuova APP che con una semplice fotografia mi dice tutto: si chiama GetCOO ed è un’app per smartphone che racconta la bellezza e la storia di luoghi, monumenti e opere d’arte in modo semplice e intuitivo. Basta scattare una foto!

Definita “lo Shazam dell’arte”, GetCOO è un’idea tutta italiana, basata sul riconoscimento di immagini, disponibile gratuitamente per iOS e Android. Basta cacce al tesoro di cartelli informativi o QR code: mentre stai scattando una foto per immortalare quel momento, ne sai anche di più sulla creazione di quell’opera, quella statua, quel luogo poco conosciuto.

Come funziona l’app per riconoscere i monumenti

Come funziona la app del piccione (COO è infatti il verso del piccione)? Si avvia la app, si scatta la foto e si accede al ricco patrimonio di informazioni già inserite nel database.
Tra le città già mappate, quelle più importanti del mondo come Parigi, Londra, Barcellona, Roma, Venezia, Firenze; presto molte altre!

Sin dall’inizio GetCOO è stata pensata per essere un modello scalabile: un’applicazione leggera e user friendly, che al tempo stesso potesse letteralmente riconoscere tutta la bellezza del mondo senza l’ausilio di costosi Beacon o QR code.

GetCOO è molto di più di una app

GeCOO però non è solo una guida a portata di click ma offre anche un approccio interattivo, perchè permette ai turisti di collaborare inserendo nomi di monumenti ed in futuro aggiungendo anche contenuti (comunque verificati da esperti del settore culturale). Inoltre, è possibile per i viaggiatori entrare a far parte della community di cosiddetti COOers e di partecipare attivamente alle missioni del Piccione GetCOO. Si sta sviluppando anche un progetto editoriale per ampliare l’interazione con gli utenti attraverso la creazione di un blog, estendendo così le funzionalità a cui hanno accesso i COOers.

Gli inventori di GetCOO

GetCOO è una startup innovativa che nasce da un’idea dei fratelli Stefano e Claudio Berti, esperti informatici e curiosi viaggiatori. Il team si allarga e si struttura e ad oggi conta ben sette membri, fino a costituirsi ufficialmente a Ravenna nel novembre 2015.

GetCOO ha raccolto già vari consensi nazionali e internazionali. Allo Smau di Bologna ha ricevuto il Premio Lamarck (2017), un riconoscimento conferito alle startup più innovative e promettenti, e il Premio MADE IN Emilia-Romagna (2015), il Premio speciale per l’innovazione come migliore startup nella categoria Editoria e New Media, promosso da QN – Il Resto del Carlino. GetCOO si è anche aggiudicata i premi provinciali della Start Cup Emilia Romagna 2015 e il Premio Cambiamenti promosso da CNA nel 2016, arrivando alla finale nazionale a Roma.

GetCOO anche per gli operatori culturali

GetCOO è anche pensata per gli operatori del settore: GetCOO Museum invece è l’offerta diretta a operatori museali, galleristi e curatori che propone un modo pratico e intuitivo di gestire il materiale informativo relativo alle opere d’arte selezionate attraverso il riconoscimento fotografico. Questa piattaforma semplifica la digitalizzazione dell’opera d’arte e ne rende più rapida la catalogazione.  Questa tecnologia rappresenta infatti un’innovazione di frontiera, sulla quale anche aziende come Google e Amazon stanno puntando e che apre possibilità prima impensabili per offrire esperienze immersive in ambito artistico e culturale.

Questo sistema rivoluzionario di digitalizzazione è già stato adottato da diverse realtà nel mondo della cultura, a partire da festival come il Fahrenheit 39, festival di editoria e design, il Santarcangelo Festival, Festival internazionale dei teatri, Ravenna Mosaico, mostre come il Brerart (Museo Diffuso Obbligatorio) e realtà comunali come il Comune di Ravenna ed il Comune di Bagnacavallo, che hanno adottato la mappatura di GetCOO per far conoscere il patrimonio artistico e monumentale delle proprie città.

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