Cultura
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Il pellegrino del sabato pomeriggio: il santuario di San Luca

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Ma davvero si può arrivare lassù lassù a piedi, partendo da Piazza Maggiore? Ebbene sì, l’ho provato sulle mie gambe. Partendo dalla piazza di Bologna si può arrivare a piedi fino al Santuario di San Luca, quella meravigliosa costruzione che si vede svettare sui colli bolognesi quando ci si avvicina alla città. Ma il bello è che il percoso è tutto un lunghissimo porticato. Da restare senza fiato.

Un porticato lungo quasi quattro chilometri (tutto in salita!) fatto da oltre 600 arcate, che ha il suo punto di inizio simbolico in Porta Saragozza, dove è ospitato il Museo della Beata Vergine di San Luca, nato per valorizzare e far conoscere il patrimonio storico, artistico e culturale legato all’immagine della Madonna con il Bambino detta di San Luca, presente all’interno del Santuario.

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Ma il lungo porticato in salita, un gioiello unico al mondo, inizia realmente dall’Arco del Meloncello su via Saragozza, una vera e propria ‘quinta scenica’, tantevvero che deve averci messo lo zampino il famoso scenografo Francesco Bibiena. Si tratta di un’edicola curvilinea che si connette al tratto iniziale del portico e rappresenta l’unico spazio barocco esterno di Bologna.

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L’arco del Meloncello

Bene, si comincia a salire.
La camminata è sicuramente impegnativa, ma ti permette di comprendere tutto il senso del pellegrinaggio che ha iniziato ad essere praticato nel 1433, anno in cui i bolognesi ottennero la grazia da anni di continue piogge. In quell’anno, infatti, si decise di portare in processione la Madonna col Bambino partendo dalla chiesa per scendere fino Santa Maria Maddalena di Val di Pietra (oggi San Giuseppe dei Cappuccini, presso la Porta di Saragozza), per chiedere la grazia dall’incessante calamità che stava colpendo Bologna.

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Ma prima di arrivare alla costruzione del porticato passarono molti secoli: solo nel 1674 si decide di dare avvio a questa imponente opera, per proteggere finalmente i pellegrini dalle intemperie.
E la sua funzione rimane invariata nel tempo: accoglie, protegge dal sole e offre una sosta a tutte le persone che ogni giorno corrono, chiacchierano, pensano e ridono tra le sue arcate.

Ogni tanto si trova una lapide o un’epigrafe commemorativa di una grazia ricevuta oppure come segno di gratitudine per una donazione.

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Lo spirito collaborativo dei bolognesi: il Passamano per San Luca

Si racconta che nel 1677, per dare avvio ai lavori del tratto collinare del porticato, si formò una lunga catena umana di garzoni, donne e uomini per il trasporto dei materiali da costruzione: ancora oggi, quel gesto così collaborativo viene rievocato nel Passamano per San Luca : bambini e adulti si passano di mano in mano oggetti reali e simbolici prodotti nelle attività di studio, di ricerca e di divulgazione svolte a scuola e all’università. Un forte momento di solidarietà e di impegno comune per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico bolognese.

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Portico di San Luca – uno scorcio

Un culto che continua

Tuttora il culto della Madonna di San Luca è vivo e sentito: ogni anno la celebrazione inizia il sabato precedente la quinta domenica dopo Pasqua, durante con la quale l’immagine sacra viene fatta scendere lungo il porticato fino alla cattadrale; il mercoledì precedente l’Ascensione, l’immagine viene portata alla basilica di San Petronio e dal cui sagrato si impartisce la solenne benedizione alla città, una tradizione che si ripete dal 1588.

Lentamente si arriva in cima e quando si arriva lassù, il corpo è rinfrancato dal meraviglioso spettacolo che si apre attorno e lo spirito va a cercare conforto negli occhi della Madonna.

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Informazioni

E’ possibile scaricare il pdf del pieghevole del percorso, che illustra i punti più importanti del percorso e soprattutto contiene le indicazioni per andare (o solo tornare) con i mezzi pubblici.

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