Cultura
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Zandomeneghi a Padova, l’interprete italiano dell’Impressionismo

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Ad una settimana dalla mia visita alla Mostra di Zandomeneghi a Padova, ho ancora negli occhi le eleganti e raffinate atmosfere evocate nella pittura di questo artista veneziano, il primo che ha avuto il coraggio di confrontarsi con l’Impressionismo parigino.

Ho visitato questa bellissima mostra promossa dalla Fondazione Bano e ospitata all’interno del Palazzo Zabarella insieme con altri amici e colleghi blogger la scorsa domenica: sono stata davvero stupita nel ritrovare anche in un pittore italiano le suggestioni pittoriche tipiche degli Impressionisti, con le quali Zandomeneghi ha riletto gli interni, i personaggi, la città, la vita reale, più che i paesaggi esterni en plain air, come molti Impressionisti usavano invece fare.

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“Impressioni di Roma” opera di denuncia sociale – Zandomeneghi

Aperta il 1 0ttobre fino al 29 gennaio, si tratta di una mostra antologica con la quale la Fondazione Bano ha pensato di omaggiare, a 100 anni dalla morte, l’artista veneziano. Si tratta di un percorso espositivo che ripercorre fin dagli esordi la straordinaria carriera artistica di Zandomeneghi, attraverso cento opere provenienti dalle più importanti e prestigiose istituzioni pubbliche tra cui la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze, il Palazzo Te di Mantova, la Galleria Ca’ Pesaro di Venezia oltre che da molte collezioni private.

Zandomeneghi è stato il testimone e protagonista principale del passaggio dal realismo impegnato (come dimostra l’opera sopra) con quadri di denuncia sociale, ad una pittura che è riuscita ad interpretare in maniera del tutto personale le novità dell’Impressionismo che arrivavano da Parigi.

I suoi inizi sin connotano infatti con quadri di denuncia sociale, di forte realismo, influenzato dalla frequentazione tra il 1865 ed il 1874  dei macchiaioli tra Roma, Venezia e Firenze.

Zandomeneghi e Parigi

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Ma è a Parigi che Zandomeneghi inizia ad avvicinarsi alle pennellate lievi dell’impressionismo, alle ombre colorate, al segno non definito: si trasferisce nella ville lumiere nel 1874 per non fare mai più ritorno in Italia. Diventa l’unico italiano a fare parte del gruppo degli Impressionisti, partecipando alle loro mostre alternative a quelle dei Salon ufficiali. A partire dal suo soggiorno parigino, Zandò (come veniva familiarmente chiamato dai suoi amici francesi) diventa il cantore dell’elegante vita sociale della Parigi di fine secolo, con le atmosfere raffinate dei caffè, i boulevards, le piazze e i teatri. Zandomeneghi entra in contatto soprattutto con Degas e Renoir e si inserisce da protagonista nella straordinaria officina della cosidetta “pittura della vita moderna“: è in particolare sugli interni che si concentra il suo interesse per la realtà quotidiana, fermando sulla tela attimi ordinari che per questo assumono carattere di solennità. L’opera chiave che rappresenta la sua adesione all’Impressionismo, è la splendida veduta di Place d’Avers del 1880: con questa opera inaugura appunto la sua pittura della vita moderna di fine secolo dell’800, la Belle Epoque, fatta di scorci urbani, di spettacoli, di raffinati caffè, fino alla raffigurazione dell’universo femminile e all’emancipazione della donna che maggiormente contraddistinguerà l’opera della sua maturità.

 Le donne di Zandomeneghi

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È proprio nella raffigurazione delle donne che il pittore esprime tutta la sua unicità: donne sognanti, donne assorte, donne immerse nei loro momenti più intimi e quotidiani. È sicuramente questa la sezione che mi è piaciuta di più: e forse il dettaglio che mi è rimasto negli occhi è questo dolcissimo gesto della donna rappresentata in Femme qui s’étire…un gesto così semplice, così quotidiano, ma se pensiamo che stiamo parlando di una donna dell’Ottocento (che stava iniziando in quegli anni ad emanciparsi) assume ancora più potenza.

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Femme qui s’étire Zandomeneghi

Zandomeneghi fissa sulla tela le fisionomie, i gesti, il fascino della Belle Époque, creando quell’immaginario di donna parigina che ha fatto storia: diventa il cantore di una figura femminile emancipata ritratta nei vari momenti della quotidianità, dal rito della toilette alle passeggiate al Bois, dalla lettura alle chiacchiere al caffè, fino alle serate mondane a teatro, regista di sguardi, gesti e dettagli che creano atmosfere. Questa sezione è una pennellata leggera tra la sensibilità tutta femminile, fatta di vezzi, gesti eleganti e sguardi sognanti, in cui è stato bello ritrovare qualche dettaglio dei gesti delle donne di oggi, così lontane ma anche così vicine alle donne di Zandomeneghi.

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Dopo la mostra: una pausa alla Gourmetteria

Proprio di fronte a Palazzo Zabarella c’è la Gourmetteria, un delizioso locale per pranzare, cenare o fare un aperitivo, che ci ha ospitati subito dopo la mostra. L’ambiente è davvero ricercato, la cucina a vista e alle pareti, tanti golosi prodotti da poter acquistare, come marmellate, vini e salse. Addirittura si possono trovare anche in esclusiva prodotti kosher del Ghetto Veneziano. La cucina della Gourmetteria parte dai piatti della tradizione veneta riletti in chiave contemporanea, per far apprezzare le eccellenze e unicità del territorio in un modo unico e originale.

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Il menù del locale nasce con la stessa idea della cucina di una volta basata su semplicità, stagionalità e territorialità dei prodotti (quello che oggi si definisce km0): vengono usati  solo prodotti regionali e stagionali, cercando di seguire ed esaltare le ricette della tradizione. Mi è piaciuto l’ambiente ricercato ma familiare e ho apprezzato l’alternativa vegetariana che mi hanno proposto, come gli spaghetti di zucchine che non avevo mai assaggiato!

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Maggiori informazioni sulla mostra

L’impressionismo di Zandomeneghi”. Dal 1 ottobre 2016 al 29 gennaio 2017 presso Palazzo Zabarella a Padova (via degli Zabarella, 14)
Mostra promossa da Fondazione Bano e Fondazione Antonveneta

Orari:

Da martedì a domenica, dalle 9,30 alle 19 (biglietteria chiude alle 18,15). Aperture straordinarie: lunedi 31 ottobre, 26 dicembre e 2 gennaio

Biglietti:

Intero: 12 €
Ridotto: 10 € (over 65, giovani dai 18 ai 25 anni)
Ridotto: 6 € (Ragazzi dai 6 ai 17 anni minorenni)
Gratuito fino ai 5 anni

www.zabarella.it

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