Bassa Reggiana: enogastronomia di eccellenza, con i suoi sapori autentici e schietti, il suo attento recupero di metodi di produzione che guardano al passato, il costante impegno per la tutela delle tradizioni.

Enogastronomia reggiana: una festa per il palato

Dopo avervi raccontato del mio itinerario di due giorni nella Bassa Reggiana, un discorso a parte va fatto per l’enogastronomia e i prodotti del territorio: conoscerne le origini, vedere con i propri occhi come sono prodotti, stringere le mani a chi si impegna a conservare la tradizioni e l’eccellenza delle materie prime, è già un viaggio a sè.

Parliamo principalmente di lambrusco, parmigiano reggiano e aceto balsamico tradizionale.

Cantina Gualtieri, vino d’autore

Non mi piace il lambrusco, cosa ci devo fare: da buona veneta per me il vino è rosso, corposo e fermo. Fortunatamente la Cantina Gualtieri mi ha conquistata in un altro modo: una delle eccellenze dell’azienda è il rosè e il passito di Fogarina, un’uva la cui rinascita è stata consacrata proprio dalla cooperativa Gualtieri. Con impegno l’azienda è riuscita a rimettere in produzione l’antico vitigno tipico della sponda reggiana del Po, dove a inizio Novecento arrivava a coprire quasi l’80% della superficie totale coltivata.

Ma il prodotto di punta dell’azienda rimane comunque il lambrusco, a conferma del forte radicamento sul territorio, grazie al sapiente connubio tra modernizzazione e tutela della tradizione.

Il reggiano delle vacche rosse dell’azienda Novelli

Se c’è un motivo per cui non diventerò mai vegana è proprio il mio amore incondizionato per il parmigiano: ho davvero apprezzato il Parmigiano Reggiano prodotto dall’Azienda Novelli di Novellara, perchè prodotto con latte di vacche rosse, cosa che lo rende più digeribile perchè senza lattosio. Ma non è questo l’unico merito dell’azienda: scegliendo di produrre questo reggiano, si è recuperata una razza bovina tipica di questi territori che nel tempo ha rischiato quasi l’estinzione. Bravi!

L’acetaia comunale di Novellara

Nel sottotetto della Rocca dei Gonzaga di Novellara, c’è un piccolo scrigno: due batterie dell’oro nero, l’Aceto Balsamico Tradizionale prodotto con il mosto cotto di uve Lambrusco. Il Mastro acetaio della Confraternita dell’Aceto Balsamico Tradizionale le sorveglia con cura e dedizione, perchè la produzione di questo nettare denso e pregiato è una vera arte. Ciò che affascina di questo prodotto è la sua capacità di trasformare i sapori conosciuti, portandoti in un viaggio che è l’esaltazione dei sensi. L’avete mai provato sopra la crema di zucca o dentro un lampone? 😉

Bassa Reggiana: dove dormire

Tra i Comuni della Bassa Reggiana, l’ospitalità fa rima con piccoli B&B a conduzione familiare e agriturismi immersi nella campagna. Ma vuoi mettere dormire in un ostello tutto in legno, direttamente nell’area golenale del fiume Po, che quando (e se) il letto del fiume si alza è in grado di galleggiare? Beh, dormire alla Locanda dei Pontieri di Guastalla ha un fascino speciale, perchè del fiume ne puoi davvero sentire il respiro. In più sta proprio sulla ciclabile che connette i vari Comuni della Bassa Reggiana, che è collegata alla ciclabile VenTo, la parte italiana della Eurovelo 8. Insomma, un’ottima base di partenza per una vacanza in bicicletta o per vivere esperienze di turismo fluviale.

Nella locanda hai anche la possibilità di noleggiare biciclette o canoe e puoi farti accompagnare dai ragazzi che la gestiscono in emozionanti escursioni nella natura di questi luoghi.

Una chicca: chiedi di farti accompagnare da uno dei gestori nel suo capanno sulla riva del Po…un rifugio di pace e quiete immerso completamente nella natura, disturbato solo dal dolce fluire dell’acqua. I ragazzi della zona usano i capanni come luoghi di ritrovo, per cenare con gli amici, fare feste, rilassarsi, pescare: un altro modo di intendere la movida! 😉