#StorieSostenibili, Viaggiare Sostenibile
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Eliana e il suoi viaggi tra sostenibilità, natura e olismo

Il bello della rete è proprio questo: ti fa conoscere persone a chilometri di distanza e può capitare che con qualcuna di loro senti una grande affinità, nonostante lo schermo. A me è successo con Eliana di Geco Travels: venite con me a scoprire il suo amore per la scrittura, i viaggi sostenibili e la crescita personale?

Rende felici sapere che da qualche parte nel mondo c’è qualcuno di simile a te. Che usa le parole che useresti tu, che ha lo stesso sguardo sulle cose, una simile sensibilità. Non ho ancora avuto modo di abbracciarla di persona, ma sono certa che quando ci incontreremo non servirà dire molto. Per la rubrica #storiesostenibili ho fatto quattro chiacchiere (virtuali, ahimè!) con Eliana, la blogger che sta dietro Geco Travels, il blog che parla viaggi eco-sostenibili, riflessioni interiori e percorsi olistici alla scoperta della felicità e della spiritualità

Vi va di conoscerla? 🙂

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Ciao Eliana, ti confesso che mi rivedo davvero molto nella tua storia e nel tuo profilo: anche tu vegetariana, anche tu hai scelto una vita improntata alla decrescita e agli stili di vita sostenibili: come questi aspetti si integrano con il tuo approccio al viaggio? In altre parole, quale significato dai tu al viaggiare sostenibile?

Per me viaggiare in maniera sostenibile significa riconoscere che ognuno di noi è investito di una grossa responsabilità. Sento tantissime persone affermare con triste rassegnazione che non siamo noi a dover cambiare le cose. Io non la penso così. Si fa presto a dare la colpa alle grandi aziende, che in realtà si adeguano ai nostri gusti e intercettano i nostri bisogni. Quindi, anche quando si parla di viaggi, bisogna mantenere un atteggiamento responsabile e informarsi il più possibile.

Non mi faccio trascinare dalla frenesia di voler vedere più posti possibili nel minor tempo. Mi piace godermi le cose con lentezza, concedermi lunghe passeggiate, escursioni a piedi o in bici. Non mi piacciono le città e non collezionerò mai mete come New York, Hong Kong, Bangkok ecc. Pechino, Parigi e Londra mi sono bastate e hanno confermato il mio bisogno di circondarmi di verde e silenzio.

Mi affido solo ai mezzi pubblici locali, mangio cibo tipico e le poche volte che acquisto souvenir, di solito sono prodotti artigianali.

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La tua storia di blogger nasce da un importante percorso di cambiamento: viaggiare può essere stato in qualche modo uno ‘specchio’ che ti ha aiutato a vederti dentro e chiarire che cosa volevi veramente? Che cosa consigli a chi si trova in una situazione di stallo, bloccato e non sa che direzione prendere?

In realtà ho sempre saputo cosa volessi diventare da grande. Scrivo da quando sono bambina e i viaggi sono sempre stati una grande fonte d’ispirazione per me. Sentivo il bisogno di appuntare e fissare le mie emozioni sulla carta o di inventare storie legate al paese in cui mi trovavo. Mia madre mi chiedeva: “Cosa vuoi fare da grande?” e io rispondevo decisa: “La scrittrice e la giornalista di viaggi”. Avevo già le idee chiare. La cosa che mi ha bloccato per tanto tempo è stata la paura: ero convinta che fare il lavoro dei propri sogni fosse una chimera irraggiungibile.

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A chi dovesse trovarsi in quella dolorosa e complicata fase della vita, posso solo dire che ogni percorso è puramente personale e ognuno di noi reagisce in maniera diversa: c’è chi preferisce alla fine di tutto continuare ad ascoltare gli altri o il proprio io negativo – convincendosi che i ‘sogni’ possono goderseli solo i più fortunati – e chi invece decide di ascoltare quella vocina dentro di sé. Il nostro cuore sa sempre cosa vuole, ancor prima che la nostra testa inizi a influenzarlo. Non consiglio di abbandonarsi alle proprie passioni irrazionalmente, ma di investire tanto su se stessi e sul perfezionamento del proprio talento e di agire seguendo un piano deciso, senza lasciare le cose al caso. Dietro ogni progetto ci sono sempre tanto studio, impegno e molti sacrifici.

Come scegli le tue mete di viaggio?

Come ti accennavo prima, gli elementi per me essenziali sono il verde, il silenzio e gli animali. Alterno weekend in piccoli borghi a viaggi più lunghi nella natura.Inoltre non riesco ad andare dove vanno tutti. Nel 2016 sperare di trovare luoghi inesplorati sarebbe assurdo ma io non seguo mai i trend estivi e non appena noto che un luogo è diventato troppo blasonato lo depenno dalla mia lista. Sono un tipo molto curioso e preferisco visitare luoghi meno turistici – e quindi anche più autentici – e non quelli di cui si sente parlare tutti i giorni.

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Cosa rende davvero unico un viaggio? Ne ricordi uno in modo particolare?

Le sensazioni che riesce a ispirarmi. Se dopo mesi ricordo perfettamente i profumi e i colori che caratterizzano un luogo e riesco a raccontarli come se avessi appena compiuto quel viaggio, allora vuol dire che ha lasciato un segno. Oltre ai paesaggi poi ci sono le connessioni umane. Quello che mi trasmettono le persone è molto importante. Quando so che ho poco tempo per entrare in contatto con una cultura, mi piace fermarmi per strada, chiedere indicazioni come si faceva una volta, affidarmi ai consigli dei locali, ascoltare le loro storie. Per me questi sono attimi di condivisione bellissimi.

Un viaggio speciale è stato quello che ho compiuto qualche settimana fa. Ho percorso un pezzo del cammino di San Benedetto, ho sfiorato luoghi incantati come Monteleone di Spoleto, Cascia e Norcia, mi sono fatta conturbare dai sapori e i colori dell’Umbria e dei monti reatini. L’emozione di raggiungere a piedi un’altra regione è magnifica.

Un angolo vicino casa che vorresti raccontare, perchè credi abbia davvero un CUORE

Civita di Bagnoregio con le sue viuzze che terminano in romantici muretti che si affacciano sulla silenziosa valle dei Calanchi. La riscopro ogni anno con piccole gite e attraverso gli occhi dei turisti. Quest’estate io e una mia amica abbiamo organizzato un tour nella Tuscia per delle turiste russe e una delle tappe includeva proprio Civita. Mi ha riempito di gioia osservare i loro occhi luccicanti di fronte alla maestosità di questo piccolo borgo abbarbicato su una rupe tufacea.

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Il borgo di Civita di Bagnoregio

Anch’io, come te, cerco di trasmettere nel mio blog il concetto che, se si vuole, è possibile viaggiare ogni giorno: basta cambiare punto di vista e aprirsi a quello che ci circonda. Tu come la pensi?

Sono totalmente d’accordo. La vita stessa è un viaggio e siamo noi a decidere in che modo viverlo e condurlo. Negli ultimi anni ho riscoperto la bellezza dei luoghi che mi circondano, delle piccole cose e ho capito che non serve allontanarsi per trovare la felicità; l’equilibrio va cercato dentro di noi. E quando ti scopri innamorata della vita, di ciò che fai, ogni giorno si rivela un viaggio meraviglioso e impari a bastarti e ad apprezzare quello che già hai.

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