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Escursioni Altopiano di Asiago: l’ultima neve fa Primavera

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Escursioni Altopiano di Asiago: anche d’inverno questa zona del Veneto offre magnifici percorsi da percorrere a piedi in mezzo alla natura, per vivere la montagna anche se non si ama sciare. I piccoli paesini dell’Altopiano (detto anche dei Sette Comuni) sono un’alternativa sostenibile alla più gettonata Asiago, dove si vive ancora in maniera semplice e genuina.

Non si vive di solo Asiago

Non sto parlando del formaggio! 😉 L’Altopiano non è solo piste da sci – Asiago centro storico – luoghi della Grande Guerra: ognuno dei 7 Comuni (in realtà, 8!) di questo territorio ha una sua forte identità, una sua storia, una sua unicità che merita di essere conosciuta. Ogni paese dell’Altopiano è un piccolo grande mondo da scoprire: basta prendere uno dei numerosi sentieri che si snodano tra monti e vallate e vivere bellissime escursioni nella natura. A favore di un turismo sostenibile sull’Altopiano, che favorisca la mobilità a piedi o in bicicletta e promuova l’economia locale, sta nascendo il Marchio d’Area dei Sette Comuni: tutti i principali soggetti attivi su questo territorio, si stanno impegnando a ricostruire l’identità storica e culturale della comunità, legata ai mestieri, alle tradizioni, alle risorse naturali. Uno strumento di politica attiva, per far rinascere l’unicità dell’Altopiano, troppo spesso associata solo al binomio neve – Grande Guerra.

Rotzo, il più antico paese dell’Altopiano

A Rotzo vedi come vive la gente di montagna: una vita legata alla terra, alle cose semplici. Qualche bar che diventa il cuore della comunità, un paio di chiese e poco altro. Rotzo viene considerato il primo insediamento umano dell’Altopiano e di questo sapore antico ne conserva ancora i tratti. Attorno al centro abitato, si snodano tantissimi itinerari da percorrere a piedi o in mountain-bike tra le bellezze naturalistiche e luoghi di interesse storico tra cui l’Archeopercorso del Bostel (un villaggio preistorico risalente all’Età del Ferro), le piccole ma incantevoli Cascate del Pach e l’Altar

knotto, un grossissimo masso che si sporge a picco sul sottostante dirupo, sul quale sembra quasi sul punto di precipitare.

A Rotzo ci vieni se non ti interessa il negozietto di souvenir dal sapore ‘tirolese’, se hai voglia di fermarti a parlare con l’oste e vuoi guardare giovani e vecchi piegati sui campi di patate. A Rotzo ci vieni perchè vuoi sentirti ospite ma anche abitante e ti interessa vivere una vacanza dal ritmo lento, dove l’unica meravigliosa distrazione è la bellezza della natura.

Giro della Campagna, il sentiero tra i campi di patate

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Due giorni a Rotzo sono pochi per scoprirne i diversi itinerari, ma questo non potevo perdermelo: il Giro della Campagna ti porta nel cuore dell’economia di questo luogo, i campi di patate. Sì perchè il paese è famoso per questo tubero e la sua proverbiale bontà, che deriva da un concorso di elementi ambientali come il terreno e il clima.

Partendo dal B&B Hemmara che mi ospita, mi incammino tra i campi che è quasi l’ora del tramonto: il cielo che si infiamma rende ancora più emozionante il mio camminare silenzioso e solitario e, ad ogni passo, mi ritrovo desiderosa di respirare per qualche istante all’unisono con questa piccola comunità dell’Altopiano. Quasi percepisco il rumore dei miei pensieri, tanto il silenzio pervade la terra e sono grata di sentire freddo tra i vestiti: mi sento viva e felice di essere circondata da così tanta semplice bellezza.

Il mondo da quassù: escursione a Cima Manderiolo

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“Non ti preoccupare Selene, puoi fare l’escursione con normalissime scarpe da trekking, non c’è molta neve lungo il sentiero e quella rimasta ormai si sta sciogliendo”. Le ultime parole famose di Federica del B&B Hemmara che mi ha ospitato in questo weekend sull’Altopiano di Asiago: di neve, in quota, ce n’era eccome!

Da Rotzo in poco più di venti minuti si può partire per un’escursione tra le cime più alte e suggestive dell’Altopiano, come quella verso Cima Manderiolo.

Faticare ne è valsa la pena: una volta arrivate in vetta a 2.049 mt ogni sofferenza è passata. La vista che si apre è spettacolare: da quassù si vedono le cime del Trentino e si scorgono i laghi di Levico e Caldonazzo. Il panorama si estende a 360 gradi e riesci a scorgere ad est tutta la corona di monti più alti dell’Altopiano.

Ah, che boccata d’ossigeno per l’anima!! Seduto proprio sull’ultima pietra in cima, ti senti piccolo piccolo ma anche grande grande. Quanto mi fa bene la montagna! 🙂

cima-manderiolo-sentieroCima Manderiolo (chiamata anche Mandriolo o Costalta) è una panoramica vetta della Catena Cima Dodici – Ortigara, che si raggiunge partendo da Rifugio Larici (dove si parcheggia) a 1658 mt d’altitudine. Lasciata l’auto, si imbocca la strada bianca che procede in direzione di malga Porta Manazzo e, dopo aver attraversato profumatissimi boschi di abete rosso e larice, si giunge in un’ampia radura dove lo sguardo può finalmente perdersi. Tra il cielo carico di nuvole e il manto bianco che ancora copriva i prati, è tutta una sinfonia di bianchi.

Il percorso ha dei punti abbastanza impegnativi, con tratti molto ripidi e altri molto stretti che è meglio praticare armati di bastoncini. Se sei senza come me, provvedi con un provvidenziale ramo d’albero! È infatti classificato come difficoltà media e per percorrerlo tutto ci vogliono circa 3 ore e mezza. Il sentiero è però davvero suggestivo e interessante, perché il paesaggio che si incontra varia da bosco a prato, con dei passaggi proprio al limite del costone della montagna, da cui godere di scorci meravigliosi.

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L’ampia radura che si raggiunge dopo il primo tratto di sentiero

Altra cosa che mi sento di segnalare è la carenza di segnaletica CAI: a volte è davvero difficile scorgere i tratti rossi e bianchi, specie se il fondo è coperto di neve! Ma non scoraggiatevi: la cima è lassù che vi guarda, fidatevi anche un po’ del vostro senso dell’orientamento!

Il percorso è ad anello: la certezza più rincuorante quando si sale a 2000 metri solo con una bottiglietta d’acqua, come ho fatto io! Una volta al Rifugio, l’assalto ai piatti tipici montanari è d’obbligo! 😉 Spettacolare la polenta col la tosela, formaggio fresco cotto alla griglia, tipico di queste zone dell’Altopiano. #macchevelodicoafare ?!?

Cosa ho imparato

Due giorni con una persona che non avevo mai visto in vita mia, due giorni di scoperta: mi stupisce sempre rendermi conto che sono davvero le (belle) relazioni che fanno la differenza, che rendono indimenticabili gli attimi. E soprattutto, ti fanno provare la bellissima sensazione di avere un pezzettino di casa in giro per il mondo.

Per approfondire

Per maggiori informazioni sul paese di Rotzo vi rimando sul sito ufficiale dell’Altopiano di Asiago perchè purtroppo il sito turistico del Comune non è molto fruibile e aggiornato.

Per approfondire invece il nuovo progetto che sta nascendo per promuovere un turismo sostenibile nell’area dell’Altopiano, vi rimando al blog del Marchio d’Area che sta nascendo proprio per questo scopo: https://settecomuni.blog

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